Sequoia Holdings – una società di servizi di sviluppo software, da non confondersi con la nota impresa di capitale di rischio Sequoia Capital – mette a disposizione dei suoi dipendenti la possibilitá di mettere da parte una quota della loro remunerazione e di investirla in criptovaluta.
Sequoia Holdings ha sede a Reston, Virginia, e realizza soluzioni analitiche e d’ingegneria per il sistema di sicurezza negli Stati Uniti, incluso il dipartimento di intelligence, la difesa e l’homeland security. È in particolare un‘azienda di proprietà degli impiegati, il che indica che l’integrazione della criptovaluta negli accordi di retribuzione potrebbe essere utile come barometro del consenso popolare tra il personale.
I suoi dipendenti possono decidere di rinviare lo stipendio di una parte del loro compenso e di farla allocare in Bitcoin (BTC), Bitcoin Cash (BCH) o Ether (ETH). Mentre Sequoia Holdings ricalca l’analogia con i numerosi piani di risparmio 401(k) per la pensione di altri collaboratori statunitensi, la differenza sarà calcolata previa detrazione delle ritenute d’imposta.
Sequoia Holdings infatti non indica quale percentuale dello stipendio dei propri dipendenti può eventualmente essere differita, e neppure indica l’azienda che si occupa di trattenere le imposte e di conversione del resto nella criptovaluta prescelta. L’insieme dei saldi criptati sarà custodito in un wallet digitale che dovrà essere gestito dal medesimo elaboratore elettronico di terze parti.
Richard Stroup Jr., il co-fondatore e CEO di Sequoia Holdings, ha dichiarato in una comunicazione per la società:
“Molti dipendenti sono entusiasti difensori della criptovaluta, e siamo ben felici di aiutarli ad avere un’esposizione a questi trilioni di dollari”. […] La criptovaluta è apparsa come una importante opzione alternativa agli investmenti tradizionali, come le borse e le obbligazioni”.