Nel lungo termine Coinbase vedrà una riduzione delle tariffe, prevede il CEO

Brian Armstrong, amministratore delegato di Coinbase, ha toccato l’argomento delle tariffe di transazione sulla piattaforma, mentre le quote della società, oggi, figurano su Nasdaq.

Mercoledì, in occasione di un’intervista nel programma Squawk Box di CNBC, Armstrong ha discusso dei timori del grande pubblico, legati al massiccio ritorno su Coinbase delle tariffe sulle transazioni. Come riportato in passato, circa il 96% delle entrate complessive di Coinbase per il 2020 è stato rappresentato dalle tariffe di transazione applicate agli utenti.

Quando gli è stato domandato del potenziale impatto di una grande competizione sulle tariffe di transazione su Coinbase, Armstrong ha detto che la piattaforma potrebbe apportare una riduzione delle spese sul lungo periodo:

“Non abbiamo ancora osservato alcuna contrazione dei nostri margini, ed effettivamente non mi sarei aspettato che ciò avvenisse tanto nel corto quanto nel medio periodo. A lungo termine, sì, penso possa esserci un calo delle tariffe, proprio come per ogni tipo di asset”.

Armstrong ha affermato, inoltre, che una grossa parte delle tariffe delle transazioni delle criptovalute, deriva da una commissione di deposito che è “già integrata nella commissione di transazione”.

Lo stesso CEO ha dichiarato di aspettarsi che Coinbase sposterà progressivamente la sua attenzione verso altre fonti di guadagno, tramite altri prodotti quali la propria carta di credito, lo staking, il programma didattico Coinbase Earn, nonché l’attività di deposito per i suoi clienti istituzionali.

“Abbiamo cominciato ad investire su fonti di ricavi che stanno iniziando a garantire la crescita delle entrate”.

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