Cos’è successo
Le criptovalute giovedì sono sotto attacco – ed è stato un lavoro interno. Su Twitter, ieri, il co-creatore di Dogecoin Jackson Palmer ha lanciato un attacco alle criptovalute in generale, deridendo l’intero settore come “tecnologia di destra, iper-capitalistica” che “è controllata da un potente cartello di ricchi personaggi”. Alle 9:45 del mattino, i prezzi di molte delle più importanti criptovalute sono in calo:
Bitcoin (CRYPTO:BTC) è in calo del 3,2%;
Ethereum (CRYPTO:ETH) è in calo del 4,4%; e
Dogecoin (CRYPTO:DOGE) sta soffrendo più di tutti, in calo del 4,6%.
Le ragioni
E questa è stata solo la punta dell’iceberg. In un tweet diviso in dieci parti, Palmer ha esposto i suoi pensieri sul perché odia le criptovalute con tutto il cuore. Ecco alcuni punti salienti: Lo scopo principale delle criptovalute (dice) “è quello di amplificare la ricchezza dei suoi sostenitori attraverso una combinazione di evasione fiscale, diminuzione della supervisione normativa e scarsità artificialmente imposta”.
Lungi dall’essere decentralizzata (un punto centrale di vendita), la criptovaluta oggi è “legata al sistema finanziario centralizzato esistente [i suoi sostenitori] che si suppone si prefigga di sostituire”.
I prezzi di Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, e altri non sono fissati equamente dalle forze di mercato della domanda e dell’offerta, ma manipolati da “influenzatori comprati e media a pagamento”.
Cosa succede adesso
Jackson ha ragione o torto sulla corruzione delle criptovalute? Forse gli addetti ai lavori di Wall Street lo sanno, ma io no. Quello che so è che la bordata di Palmer ha appena dato potenti munizioni alle forze che lavorano per imporre nuovi regolamenti sulle criptovalute.